Nessun Dorma (da Tourandot) – G. Puccini
Tu sei determinato?
Un vecchio personaggio di Sandokan diceva: “Ci vuole un grande coraggio per superare una grande paura; affrontare un pericolo senza paura non è da coraggiosi, ma da stupidi.”
Tuttavia, prendere in mano la mia vita e seguire le scelte che comporta è un atto di coraggio che non sempre riesco ad avere.
La forza che irrompe dalla voce di Pavarotti mostra la fermezza di chi ha ben chiara la direzione che deve dare alla propria vita e ha rivolto tutte le forze nel percorrerla; la determinazione di chi urla anche alla natura di farsi da parte, perché chi è deciso non ha tempo da aspettare.
Per comprendere la forza del “Vincerò” finale bisogna partire da un’orchestra leggera e vibrante, che crea la cosidetta “calma prima della tempesta”; quel silenzio carico di attesa che preannuncia qualcosa di forte in arrivo.
I violini cocantano una melodia ondulante, come una panoramica su una strada in cui compaiono persone in attesa di capire cosa succede; l’accostamento dei fiati, più lenti e prudenti ma allo stesso tempo più concreti, produce un senso di maggior importanza.
Le note lunghe creano quel clima di attesa che fa tenere il fiato sospeso anche a chi conosce l’opera a memoria. Tutto si svolge piano, in punta di piedi, fino all’arrivo di una voce che si alza in piedi ed urla, sempre più forte, finché tutta l’orchestra lo segue in un’esplosione di ottimismo. Con l’ultimo vincerò, siamo tutti pronti a seguire pavarotti.
La determinazione è uno stato emotivo che tutti abbiamo provato in alcune occasioni, ma è difficile trovare qualcuno che riesca ad averla quando la posta in gioco è alta. Quando rischio di perdere qualcosa di molto importante preferisco scegliere strade comode.
È così finisco per scegliere il posto fisso e non avere responsabilità, così ascolto le voci generiche di chi mi sta intorno piuttosto che approfondire i temi politici o sociali.
Così scelgo di affidare ad altri una parte, più o meno grande, della mia vita; perché sopravvivere è meglio che fare fatica o rischiare di perdere tutto.
Ma ammetterlo è difficile, è più comodo incolpare qualcun altro delle mie sofferenze: non mi piace il mio lavoro perché il capo è stupido, non vado a votare perché son tutti ladri, quel personaggio va punito perché certe cose non si fanno, ecc.
A volte un intervento di musicoterapia può aiutarmi a capire che le mie scelte quotidiane influenzano il mio stato emotivo; in questo modo posso decidere consapevolmente come cambiare le mie scelte per vivere in modo più sereno.
Buon ascolto
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