Salve a tutti,
è con grande soddisfazione che vi presento il lavoro che mi ha impegnato per buona parte di quest’anno, con la convinzione di aver ben speso il mio tempo.
FareOm è un progetto nato per gioco, sulla base di un’immagine che gira in internet di un finto medicinale di musicoterapia: una trovata simpatica, divertente e paradossale che ha stimolato la mia fantasia dando origine a un’idea – certo bislacca ma – che ritengo utile sotto vari aspetti.
FareOm è un medicinale di musicoterapia; un ossimoro, ovviamente, ma che qui si concretizza in un semplice foglietto che spiega come fare “Om”, una pratica di rilassamento tanto antica quanto efficace nel ridurre lo stress e alleviare tutti quei disturbi, fisici e psicologici, prodotti dallo stress.
Il canto dell’ “Om”, al di la delle implicazioni religiose, nasce più di 3000 anni fa come aiuto per ristabilire un equilibrio mentale e, conseguentemente, un rilassamento fisico; forse, la prima forma di musicoterapia della storia.
Chi ha avuto modo di sperimentare questa tecnica sa di cosa parlo.
Ho già parlato in questo blog dello straordinario potere dei mantra, che pratico personalmente da molti anni e insegno in diversi percorsi.
Tuttavia, volendo produrre un oggetto capace di raggiungere la grande massa, ho ritenuto più efficace proporre il primo e il più semplice dei mantra : l’ “Om”.
FareOm è stato creato con il packaging di un medicinale per essere distribuito nelle farmacie e concorrere con gli ansiolitici nell’aiutare a recuperare un sereno equilibrio psicofisico. Un obiettivo ambizioso, mi rendo conto, ma affrontato in forma semi-seria; infatti il libretto interno, che richiama i punti di un qualsiasi bugiardino medicinale, è scritto in modo ironico; primo perché non è mia intenzione iniziare una guerra con la seriosa a infallibile disciplina medica; ma soprattutto perché ho imparato da Patch Adams a vedere l’ironia come un’importante forma di terapia: un metodo di approccio alla vita capace di ridimensionare anche gli eventi più intensi, offrendo vantaggi ineguagliabili nel percorso di cura.
In questo modo, chi non crede alla musicoterapia potrà almeno farsi una piccola risata e, spero, approcciarsi alla giornata con un sorriso.
Altro scopo, parimenti importante, di FareOm è quello di diffondere il pensiero che è possibile prendersi cura di sé senza incolpare sempre la sorte del proprio benessere o malessere; un principio che in questo contesto storico sembra quasi alchimia, ma che viene condiviso da un numero sempre crescente di medici.
Un amico, medico di base, già qualche anno fa mi disse: “se uno non vuol guarire, non c’è nulla che possiamo fare”.
A questo proposito, ecco un piccolo estratto di FareOm:
AVVERTENZE SPECIALI
Condizione indispensabile per ottenere buoni risultati è dedicare TEMPO e VOLONTÀ alla cura di sé.
Se non siamo disposti a dedicare del TEMPO al nostro disturbo, pensando che passerà da solo o che solo i medici possano risolverlo, è meglio regalare questo prodotto al vicino di casa.
Occorre anche la VOLONTÀ di curarsi. Non un semplice “mi piacerebbe stare meglio”, ma una forte capacità di superare tutti gli aspetti positivi che, immancabilmente, la malattia porta con sé: il piacere di ricevere attenzioni, di avere vicino i propri cari, di trovare una scusa per riposarsi dal lavoro e altro ancora.
Se ci piace essere malati, nessuno al mondo potrà guarirci.
So bene che un progetto di questo tipo farà storcere il naso ai puristi della musicoterapia, quelli che usano la parola “musicoterapia” solo per i contesti terapeutici che lavorano primariamente sulle emozioni. Ho lavorato quasi vent’anni con questo metodo e posso solo essere d’accordo; per questo ho inserito nel libretto un esplicito riferimento anche a questo principio.
Ecco un altro piccolo estratto:
PRECAUZIONI PER L’USO
Questo farmaco ci invita ad occuparci in prima persona di noi stessi e a scoprire che non siamo impotenti di fronte al nostro disturbo, ma che abbiamo la possibilità concreta di intervenire su di esso.
La Musicoterapia ci insegna che i malesseri hanno un forte legame con il nostro modo di affrontare gli eventi della vita; quanto più si agisce su questo nostro approccio, tanto più si può ridurre ed eliminare i disturbi sopra indicati.
Negli anni ho imparato che il farmaco tradizionale è apprezzato dalla gente per la sua realtà concreta e tangibile.
La musicoterapia in scatola è evidentemente un paradosso, ma anche una forma concreta per presentare una materia che di concreto non ha nulla e, per questo, fatica ad arrivare a chi ha bisogno di cose materiali, di vedere e toccare per credere; questo è un altro importante obiettivo di FareOm, un semplice esercizio che tutti possono comprendere ed eseguire, e da esso trarre giovamento.
La grande scommessa di questo progetto è di far arrivare la musicoterapia all’attenzione di tutti come mezzo efficace per affrontare la causa nascosta di moltissime patologie: le proprie emozioni.
Tutti noi sappiamo che la musicoterapia è una disciplina clinica a tutti gli effetti, anche se in Italia tarda ancora il riconoscimento statale; è ora quindi, di portare l’opinione pubblica a conoscenza di questo straordinario metodo di cura. Noi ci proviamo in questo modo, sperando che possa essere un aiuto per tutta la categoria.
Entrando nel concreto, FareOm ha iniziato la sua vita commerciale nel periodo natalizio grazie all’aiuto di due amici di Bergamo (dove viviamo): un farmacista e il titolare di un centro olistico.
In due settimane abbiamo venduto 30 scatole; un risultato che lascia ben sperare e ci stimola ad avviare la distribuzione su vasta scala.
Credo di aver esposto tutti i punti che hanno spinto me e il mio socio Alberto (l’economista) a realizzare questo progetto, con la speranza di avere l’approvazione e il sostegno di tutti i colleghi.
Chi vuol farmi conoscere la propria opinione, darmi consigli, conoscere meglio il progetto o aiutarmi a diffonderlo può scrivermi, qui o in privato a info@uonierelazioni.it.
Grazie
Sergio
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