Un minutino di Verdi

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Un minutino di Verdi

Dies Irae – Giuseppe Verdi

 

Dopo aver visto l’ingresso leggero della morte di Mozart, eccone una rappresentazione imponente e terribile che descrive tutta l’Ira di Dio che si abbatte sull’uomo.

I 4 potenti colpi iniziali in pieno d’orchestra preannunciano una composizione impetuosa, come i tuoni fragorosi annunciano un imminente temporale.
Una veloce salita (cioè una melodia che sale) di coro e orchestra invita a guardare al cielo con un senso di instabilità e paura; e dal cielo cadono queste melodie discendenti che sembrano fulmini luminosi e terribili.
Il dies irae di Verdi fa affiorare il giudizio divino come da sempre la chiesa lo dipinge: una tremenda punizione.
Il coro canta scale spezzate (salgono e scendono), con una dinamica crescente (da piano a forte) come i fulmini che si diffondono in giù e a lato illuminando a giorno; il pieno d’orchestra piena di timpani fragorosi (i tamburi fortissimi) sono tuoni che rompono il silenzio con un boato enorme: paura.
La ripetizione di questi elementi ci dà la chiara sensazione di una rabbiosa tempesta.

In questo modo Verdi recita il Dies Irae del suo requiem, una discesa divina di terribile punizione.
Di fronte ad una tale imponenza sembriamo bambini in attesa della punizione di un papà molto arrabbiato.
Capita a tutti di arrabbiarsi tremendamente per un torto subito, lanciando fulmini e saette a chiunque capiti a tiro.
Ci son persone a cui ciò capita di frequente con conseguenze devastanti per il proprio benessere, fisico e mentale, e per la rottura irreparabile delle relazioni.
La rabbia è spesso frutto dell’orgoglio e ciò rende difficile anche il recupero del rapporto, una volta passata la tempesta di rabbia.

A volte un intervento di musicoterapia consiste nell’aiutare a prendere coscienza della propria indole iraconda e fornire strumenti di prevenzione o di sfogo.

Buon ascolto

2018-10-01T07:52:46+00:00 01 Ottobre 2018|Un Minutino di Musica|0 Comments

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