La Paura e Il Carattere

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La Paura e Il Carattere

Riparto dall’ultima frase del precedente post sulla paura:

La pratica terapeutica acquisisce un elemento importante: ogni nuovo stimolo che propongo al mio paziente, compresa la mia presenza, induce un primo stato di paura; la successiva reazione indica il suo modo di rapportarsi con le novità.

Siamo arrivati a questa conclusione dopo una serie di documenti che hanno dimostrato come le emozioni siano il ricordo delle esperienze passate e indichino le modalità che usiamo in modo più frequente per rispondere ad uno stesso stimolo.
La paura non è differente dalle altre emozioni e nasce come conseguenza di un comportamento che abbiamo appreso; ciò che però vorrei sottolineare oggi è che esistono molti tipi di paure, non tanto nel vissuto emotivo quanto nelle dinamiche comportamentali che l’hanno generata e che ne conseguono.
Credo che questa poesia di Eva Lewin (da “I bambini imparano ciò che vivono”) sintetizzi molto bene cosa voglio dire:

Se un bambino viene criticato impara ad aver paura delle critiche e, per evitarle, diventerà un adulto che preferisce attaccare condannando e giudicando per primo, per porsi in una posizione dominante.

Non voglio entrare nei meandri psicologici, mi limito a descrivere un comportamento.

Nemmeno voglio dare una lettura pessimista: sono convinto che ognuno di noi possa riconoscersi in una delle paure della prima parte della poesia, ma anche in una delle sicurezze proposte nella seconda parte.

Credo anche che esistano molte altre paure: la paura della solitudine, dell’esclusione, della separazione, della morte, del dolore, dell’abbandono, della colpevolezza, del fallimento, dell’incapacità e forse altre ancora.

Per ognuna di queste nasce una tecnica di difesa, da qui un comportamento e, nel tempo, il carattere.

Anche questo è musicoterapia: capire quale dinamica relazionale mette in atto il proprio paziente e come questa gli è di ostacolo nella costruzione di relazioni utili al raggiungimento di uno stato di benessere.

Al di là della mt, questo è un approccio proposto anche da molte filosofie di vita.

Cambierebbero molte cose al mondo se riuscissimo a leggere le paure che si nascondono dietro i comportamenti delle persone: si eviterebbe di giudicare il comportamento rabbioso o aggressivo avendo maggior compassione per l’ostilità che la persona ha dovuto subire nella sua infanzia; potremmo accettare meglio una persona che vuole sempre imporre le sue ragioni pensando alla sua paura di essere escluso.

2017-06-09T10:26:51+00:00 22 Aprile 2013|Le emozioni|0 Comments

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