Emozioni in Musica 2

//Emozioni in Musica 2

Emozioni in Musica 2

Ancora un paio di autori interessanti che hanno provato a dare una loro descrizione musicale delle emozioni.

Kate Heiner (1936)[i]
Serenità: Modo maggiore/tempo lento
Allegria, Euforia, Esaltazione: Modo maggiore/tempo veloce
Tristezza, Malinconia: Modo minore/tempo lento
Paura, Dramma, Angoscia: Modo minore/tempo veloce

Luigi Anolli (2002)[ii]
Collera
Origina il suonato dalla durata più breve e di intensità maggiore. La velocità dinamica e’ elevata ed il volume delle note non e’ mai lasciato decadere. Sono presenti pochissime pause. Questo origina anche una bassa variabilità di intensità (gamma e deviazione standard basse). La bassa variabilità della collera e’ presente anche all’interno del parametro dell’altezza tonale dove i pianisti hanno usato un ristretto range di esecuzione posizionato nella parte bassa della tastiera.

Disprezzo
E’ un’emozione che e’ interpretata in modo lento con un’articolazione di note scandito ed una densità interna di note molto bassa (e’ l’emozione interpretata con il minore utilizzo di note e una tra le più ricche di pause). Ha una velocità dinamica bassa come se il pianista tendesse ad un’espressione precisa, calma ma decisa di ogni nota. L’intensità e’ mediamente alta, anche se, nel caso del disprezzo, il range di intensità e’ mediamente alto. Anche per quanto riguarda l’altezza tonale, il disprezzo si presenta come un’emozione suonata in modo grave e con poche variazioni d’altezza generando un suonato “piatto”.

Gioia
E’ un’emozione interpretata in maniera molto veloce sia a livello assoluto sia per quanto riguarda la velocità dinamica. L’aggiunta di note e l’uso di pause e’ frequente. l’altezza tonale e’ molto elevata. lo stile e’ vivace, staccato, leggero, allegro ed irregolare, per quanto riguarda la scansione delle note. L’intensità non e’ particolarmente elevata.

Paura
Si presenta come un’emozione interpretata in modo frenetico utilizzando un elevato numero di note e una velocità dinamica molto elevata. A livello stilistico, il suonato e’ molto denso e la fine di una nota, spesso, non si distingue dalla successiva: un flusso continuo di note legate e veloci. E’ una delle tre emozioni eseguite ad un’intensità più elevata ed il pitch medio di tonalità e’ molto basso (concordando in ambo i casi con le ipotesi di partenza).

Tenerezza
La peculiarità principale del suonato e’ l’altezza tonale, un’altezza molto variabile all’interno di ogni pattern. Altre caratteristiche importanti sono la lunga durata, la regolarità ritmica e l’assenza di pause che da un suonato legato. Lo stile e’ leggero e porta ad una diffusa sensazione di sensualità da un lato e di innocenza e “bontà” dall’altro. La variabilità di intensità e’ minima.

Tristezza
Anche in questo caso ci troviamo di fronte ad un suonato molto caratteristico su due livelli: la durata (molto diluita ed in assoluto più elevata rispetto all’interpretazione delle altre emozioni) e l’intensità (la minore in assoluto). Inoltre, l’altezza tonale e’ bassa ed anche qui il range di esecuzione e’ piatto. Questi parametri originano uno stile depressivo, talmente tanto rinunciatario, da essere piatto e monotono dal punto di vista dei parametri considerati.

[i] Kate Heiner K., in: http://www.musicotherapy.it/corpo.asp?S=0&M=0&R=1&L=0
[ii] Anolli L., Le emozioni, Unicopli, Milano, 2002

2017-06-09T10:37:50+00:00 27 Maggio 2013|Le emozioni|0 Comments

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